Come aprire una toelettatura per cani?
COSA CHIEDONO NORMALMENTE LE ASL ED I COMUNI?
PROBLEMI CON I VICINI?
GLI INCONVENIENTI DEL MESTIERE
Come aprire una toelettatura per cani?
COSA CHIEDONO NORMALMENTE LE ASL ED I COMUNI
Pur con notevoli differenze tra zona e zona, i criteri di valutazione non sono omogenei, le varie ASL sparse sul territorio nazionale ed i Comuni in esse compresi richiedono che gli impianti di toelettatura cani ed i locali in cui si svolge o si svolgerà la professione possiedano i seguenti requisiti:
- locali ad uso commerciale od artigianale;
- pareti e pavimenti lavabili ed igienizzabili;
- guscetta di raccordo tra pareti e pavimento;
- “piletta” di scolo per le acque luride posta in prossimità delle vasche o comunque in posizione opportuna all’interno del locale di lavoro. In alternativa potrebbe essere sufficiente un buon aspiraliquidi;
- piccola sala d’attesa divisa dal locale di lavoro vero e proprio;
- superficie aereo-illuminante (porte e finestre apribili verso l’esterno) pari ad 1/10 della superficie calpestabile destinata alla toelettatura;
- prese elettriche ed interruttori a tenuta stagna. Eventuali pompe di sollevamento vasche e tavoli come pure le elettrovalvole dei self service dovranno lavorare a bassa tensione (12 o 24 Volts);
- pozzetto di decantazione al servizio di ogni vasca per dividere le acque luride dal pelo morto che non raggiungerà così il condotto fognario;
- impianto d’aspirazione almeno per i fumi e gli odori e spesso anche per il pelo volatile supportato da idonea canna fumaria o impianto a circuito chiuso con filtri assorbenti nel caso in cui le superfici aereo-illuminanti siano sottodimensionate;
- certificati di biodegradabilità per i prodotti di consumo (shampoo, balsamo, ecc.);
- apparecchiature elettriche marchiate Ce;
- certificazione dell’impianto idrico;
- certificazione dell’impianto elettrico;
- relazione d’impatto acustico.
Solitamente viene redatta una piantina in scala 1:50 o 1:100 che rappresenti le caratteristiche dell’ambiente di lavoro, le sue dimensioni compresa l’altezza ed evidenzi l’ubicazione delle apparecchiature utilizzate durante il lavoro stesso. Viene richiesta anche una “Relazione tecnica”, da allegare alla SCIA, riguardante gli impianti e le apparecchiature.
Vanno presentate in Comune una SCIA (Segnalazione certificata inizio o fine attività) all’inizio dei lavori ed una SCIA di ultimazione lavori.
Ogni Comune ha poi la facoltà, in base ad un proprio regolamento specifico, di richiedere interventi particolari che spesso si riferiscono a situazioni pregresse o vincoli paesaggistici o simili.
Attualmente poche regioni richiedono un’attestazione che certifichi l’idoneità professionale dell’aspirante toelettatore (ad esempio in Emilia Romagna è necessario aver frequentato un corso di “Benessere animale”), comunque è necessario informarsi in merito.
Non scoraggiatevi perchè non è detto che quelle elencate qui sopra siano le richieste reali del vostro Municipio o della vostra ASL: esistono infatti contesti in cui tutto si risolve in maniera semplice e veloce ed altri in cui non è purtroppo così. Informatevi preventivamente augurandovi che tutto si risolva per il meglio ed in ogni caso non esitate a contattarci.
Come aprire una toelettatura per cani?
Il "problema rumore"
Come aprire una toelettatura per cani?
Gli inconvenienti del mestiere
- un’illuminazione scarsa o mal progettata potrebbe generare congiuntiviti e perdita progressiva della vista;
- l’assenza di un impianto di aspirazione per il pelo volatile potrebbe causare asma, bronchiti ed in generale affezioni alle vie respiratorie;
- l’uso continuo di forbici, tosatrici e coltelli da stripping potrebbe generare la sindrome del tunnel carpale con conseguente necessità di ricorrere al chirurgo;
- il sollevamento “a peso morto” di cani di grossa taglia ernie e strappi muscolari;
- l’uso di prodotti antiparassitari, shampoo non idoneo e sostanze disinfettanti particolarmente aggressive eczemi, dermatiti ed altre malattie della pelle. Tenete inoltre ben presente che gli shampoo usati in toelettatura hanno un ph (grado di acidità) abbastanza diverso da quello della cute umana e ciò potrebbe comportare altri inconvenienti;
- infine la rumorosità dell’ambiente di lavoro potrebbe generare ipoacusia e perdita progressiva dell’udito.
A tutto però c'è rimedio!
- sarà necessaria un’ottima progettazione dell’impianto d’illuminazione;
- un’efficace cappa d’aspirazione tanto per i fumi che per gli odori che per il pelo volatile;
- sarà altresì necessario un costante monitoraggio di eventuali tendiniti o dolori articolari;
- le apparecchiature dovranno esere progettate in modo da consentire un utilizzo semplice che eviti al professionista posture errate o sollevamenti di carichi esagerati;
- i prodotti di consumo dovranno rispettare alcuni requisiti essenziali e non rappresentare alcun pericolo per gli utilizzatori;
- le apparecchiature rumorose dovranno essere opportunamente posizionate ed isolate in modo che l’impatto acustico venga ridotto al minimo.